Come può un luogo banale e semplice come un parcheggio, nascondere un pericolo per noi e il nostro cane?
In tanti modi … purtroppo. Ti racconto cosa mi è successo l’altro giorno.
Ero appena arrivata nel parcheggio della Clinica Veterinaria e avevo appena fatto scendere Maya per un controllo programmato.
Neanche il tempo di chiudere l’auto e mi vedo arrivare diretto come un treno un bellissimo e giovane Bovaro del Bernese che aveva tutta l’intenzione di venire a salutare Maya.
Peccato che lo stesse facendo in modo un pò troppo diretto, un pò troppo concitato, un pò troppo veloce…

– immagine dal web –
E infatti dietro a quei 60/70 kg di Bernese, che sono noti come cani dall’indole molto pacata se cresciuti rispettando i loro bisogni di razza, c’era la proprietaria ( 50 kg bagnata) attaccata al guinzaglio come un portachiavi completamente incapace di gestire il suo cane in quella situazione.
Non riuscendo a fermare il ragazzone e notando lo sguardo attonito mio e di Maya la signora mi urla: “ Non riesco a fermarlo la sua morde?”
Neanche il tempo di aprire la bocca e avevo già il cane a un metro da noi … si … ma vuoi sapere io e Maya come eravamo messe?
Eravamo appena scese dall’auto in un corridoio di 50 cm di larghezza tra la mia macchina e la macchina di fianco con il muro dietro … praticamente bloccate.
Il cane era ormai arrivato, con la sua proprietaria urlante che a quel punto avrebbe fatto meglio a lasciare il guinzaglio e tacere. Io avevo visto già da lontano che il Bovaro era semplicemente un giovane cane con pochissime occasioni di socializzare con altri cani e fare esperienze in generale, e che la sua frenesia era soprattutto dovuta alla giovane età e alla curiosità, oltre al cattivo rapporto con la proprietaria.
Ero preoccupata cha Maya si fosse spaventata dalla mole del cane e partisse per prima per difesa, e a qual punto non avrei mai potuto prevedere in quella situazione la reazione di cane e proprietaria … così ho riaperto lo sportello della macchia e Maya in un battibaleno ci è saltata dentro … fine della storia.

Secondo voi la signora si è scusata? Risposta esatta: no.
Sarebbe potuto finire male? Risposta ancora esatta: si.
Perché?
SPAZI STRETTI
Nei parcheggi ci sono spazi stretti, i cani che non si conoscono al primo approccio hanno bisogno di spazio e di muoversi liberamente.
AMBIENTE NON CONFORTEVOLE
Era il parcheggio del veterinario, lui era appena uscito quindi era stressato dalla visita appena fatta e Maya doveva entrarci, quindi c’era la tensione del caso.
Esattamente come noi umani, anche i cani, sono meno tolleranti e più reattivi se sono in tensione per qualche motivo.
Anche un posto nuovo e caotico, come un centro commerciale ad esempio, potrebbe essere un luogo non confortevole per un cane non abituato.
LA MIA AUTO
Alcuni cani vanno in protezione sulla loro auto: la loro auto è casa loro, è roba loro, non permettono a nessuno di avvicinarsi. Maya avrebbe potuto attaccare anche solo per difesa della nostra auto.
LE ALTRE AUTO
Nei parcheggi ci sono auto in movimento, anche se a bassa velocità. Abituate il vostro cane a scendere con calma senza precipitarsi fuori dall’auto.
Nel nostro caso ci sono state alcune aggravanti non specifiche dei parcheggi: cane enorme con proprietaria incapace di tenerlo, povero cane con poca possibilità di socializzare e fare esperienze.
Ad ogni modo fate sempre attenzione quando tirate giù dall’auto il vostro cane, lavorate sulla calma prima di scendere e sulla possessività eventuale nei confronti dell’auto. Guardatevi sempre intorno prima ed evitate gli incontri appena scesi dalla macchina.
Mary Veg
Esperta in Riequilibrio Comportamentale del Cane e Coach della Relazione Uomo/Cane